lunedì 16 febbraio 2015

American Sniper [Film]


Piccola premessa: per vedere questo film ci ho messo un impegno mostruoso perché non amo particolarmente il genere, dunque apprezzate lo sforzo, soprattutto nel riuscire a rimanere obiettiva nel commento.





Ammetto di non essere tranquilla a commentare questo film. Perché con un tema del genere, la qualità in sé del film viene messa da parte e saltano fuori una quantità mostruosa di punti di vista, opinioni, spunti di riflessioni e non certamente sul collo taurino di Bradley Cooper.

Appunto, qualitativamente c'è ben poco da dire, già solo perché c'è il nome di Clint Eastwood. Forse avrei indugiato di più sui momenti in cui Chris tornava a casa, ma se il film lo si osserva, anziché guardarlo, certamente si colgono molti dettagli e particolari in ogni caso. (E lo so che osservare non si usa riferito ad un film, ma avete capito cosa voglio dire)

Ho trovato notevole la performance di Bradley Cooper, anche se per me, ancora, la statuetta andrebbe ad Eddie Redmayne.
Ho gradito un po' meno Sienna Miller, non mi ha convinta del tutto.
Prendo una scena ad esempio: l'imboscata che viene tesa al gruppo quando stanno andando a cercare il "Macellaio", che Chris chiama Taya incinta.
Per carità, l'ansia mi è salita, ma non mi ha lasciato niente di che. E io sono tipo che piange anche coi video dei gattini di Youtube, onestamente ho versato molte più lacrime per Whiplash.
Non so se il motivo sia la mia forma mentis su determinati argomenti oppure lei non è riuscita a trasmettermi niente o ancora, una combo fra le due cose.

Sì, non lo nego, ho guardato questo film con molto pregiudizio. Anche se, allo stesso modo, ammetto che non mi abbia fatto poi così schifo. Mi aspettavo veramente di peggio.

Questo, più che molti altri film, ha chiavi di lettura multiple. Purtroppo anche "negative" (almeno secondo il mio punto di vista).
Quando ho letto alcuni tweet a riguardo, mi sono spaventata. Per questo motivo avevo grandi riserve riguardo la visione, volevo evitarmi l'ennesimo, tronfio autoelogio dell'ipertrofico ego americano.




























Invece a posteriori, il fenomeno di cui sopra, l'ho classificato come ignoranza da americano medio, indottrinato tanto quanto buona parte dei militari che partono per il fronte. Purtroppo, però, per quanto non si possa incolpare un film, detesto quando succede. I danni collaterali potrebbero esserci, anche se queste reazioni, fin quando rimangono su un social network, non sono poi così pericolose.
Ho anche sorriso, pensando alle parole di Harvey Weinstein, quando ha deciso di tagliare venti minuti a Snowpiercer, perché non tutti lo avrebbero capito. La paura di Weinstein, invece è che poi troppa gente avrebbe capito. Mentre un film come questo non solo è mostrato nella sua interezza, ma viene spinto e molto probabilmente si guadagnerà qualche statuetta importante (leggi: Best Picture), a mio modestissimo parere è più pericoloso American Sniper che Snowpiercer, ma si sa, io sono una sovversiva, dunque il mio ragionamento è tossico.
Messo da parte questo sproloquio, come ho visto io il film?

Ho visto una tentata analisi psicologica di un uomo che è cresciuto con una determinata idea in testa, classica del suo background di riferimento (il Texas) e cioè che gli uomini sono divisi in tre categorie. Chris lotta per far parte di quella dei cani da pastori.
Kyle è un uomo cresciuto con i valori tipici dell'americano medio, Dio, Patria e Onore. E fa niente se poi a questo Dio poco ci si crede. Certamente la Bibbia tascabile è utile per pararlo dai colpi di proiettile, è un trucco che abbiamo imparato un po' tutti, guardando i film giusti.
Non voglio dare le colpe ad un singolo individuo, se la pensa in un determinato modo. Non nascondo che quando mi capita di vedere video o film su questo tipo di argomenti, mi sale la bile a sentire ragazzini che urlano e strepitano contro i figli di puttana terroristi e che dicono nefandezze di ogni genere. Perché sono indottrinati tanto quanto quei pazzi che si fanno saltare all'aria nelle metropolitane. Non vedo differenze. Si è fatto tanto parlare di come siano stati ritratti gli Iracheni (non arabi, porca miseria, quelli sono altri), definendoli selvaggi. Anche qui il fraintendimento è facile. Io ci ho visto un riferimento ai terroristi, in fondo la famiglia che li ha aiutati con il Macellaio, rimettendoci anche le penne, non mi è sembrata così selvaggia, oppure sono io che vedo tutto rosa?

Un altro aspetto che ho notato in questo film, e non so se me l'ha fatto notare Eastwood o sono io con il mio modo di vedere le cose che l'ho intuito, un dualismo di fanatici.
Fanatici pseudoreligiosi da una parte e fanatici mascherati da paladini della libertà dall'altra.

Però certamente c'è da apprezzare lo sforzo di far vedere il lato umano di questa persona.
Sottolineare il PSTD e spero che come me, in molti abbiano colto i piccoli dettagli sonori o anche visivi che Eastwood ci ha messo qui e lì per farci vedere quanto è misera la vita di una persona che rientra da quei posti, dove ha visto e fatto le peggiori cose. Che, fondamentalmente, Kyle una coscienza ce l'ha, nonostate le 160 persone che ha ucciso.
Non è da me dire certe cose, io sono molto rigida su determinati argomenti e non stiamo qui ad approfondire ché finiremmo dopodomani. Magari son stati bravissimi Eastwood e Cooper a fregarmi, facendomelo credere. Buon per loro.

E' proprio quello il punto che rende questo film diverso, che in fin dei conti non me l'ha fatto disprezzare. Anzi, quasi apprezzare. E' non è cosa da poco.

Una cosa mi ha fatta mezzo sorridere, durante uno dei discorsi di Kyle, quando parla di dover difendere il miglior paese del mondo: Will McAvoy. Se avete guardato The Newsroom avrete già capito a cosa mi sto riferendo. Se non lo conoscete, fatevi un grosso favore e guardatelo, intanto vi lascio la clip a cui mi riferisco (e doppiata perde molto del suo pathos, ma vorrei arrivasse a tutti).
Click qui, non riesco ad incorporarlo al post (grazie a te che hai disabilitato).

Mi starò sicuramente dimenticando di dire un miliardo di cose, ma sintetizziamo in conclusione: bel film ma non da vincere l'Oscar, spero che la gente apra un po' il cervello e ascolti le idee di Eastwood sul film (anti-guerra e non il contrario).

Lasciatemi concludere con una citazione This isn't freedom, it's fear. Chi vuol capire capisca, chi vuol cogliere colga. I commenti sono aperti e ne possiamo parlare finché volete (tenendo toni civili, of course).


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