martedì 22 luglio 2014

Only Lovers Left Alive [Film]

Gente, non ci si crede. Dopo un anno dalla presentazione a Cannes e svariati mesi in ritardo rispetto al resto del mondo, Parma ce l'ha fatta e ha proiettato questo film!
Applausi, standing ovation!


 

I vampiri, i vampiri. Potrei partire in una filippica su queste creature fantastiche. Ma è meglio evitare, soprattutto se i suddetti a cui faccio riferimento sbrilluccicano.


Come ho già detto, aspettavo questo film da un bel po' e, devo dire, con discrete aspettative.
Fortunatamente, le suddette, non sono state deluse. In più sono riuscito a vederlo in lingua originale, quindi gaudio infinito.

Bel film, indubbiamente.

Ho amato questo costante parallelismo che c'è tra Adam ed Eve. Questa contrapposizione tra bianco e nero, tra una città calda e accogliente come Tangeri (a proposito, ora ho una voglia matta di visitarla) e la fredda e abbandonata periferia di Detroit, tra l'amore per l'arte e le cose belle di Eve e l'angoscia e l'inquietudine che sovrastano Adam.
Il loro amore e i secoli passati assieme sono il collante che li unisce.

Ho letteralmente adorato l'interpretazione di John Hurt, un ormai vecchio Christopher Kit Marlowe, l'idea che il grande poeta inglese fosse un vampiro l'ho trovata davvero azzeccata, con tanto di frecciatine al Bardo.

Per non parlare della colonna sonora strepitosa, che devo recuperare in un modo o nell'altro, per quando mi prendono i cinque minuti emo.

Le interpretazioni sono tutte magnifiche, inclusa Mia Wasikowska che sembra la versione vampira vispa teresa di un'eroinomane.

Lo so che state aspettando che io dica che sono andata a vedere questo film per Tom Hiddleston.
Sì, è vero.
Molto probabilmente se non ci fosse stato lui non l'avrei visto e sicuramente mi sarei persa un piccolo gioiellino cinematografico (vedete che certe fissazioni fanno bene?)

Sono riuscita a passare sopra anche ai lunghi momenti di silenzio che qui e lì hanno costellato il film, sì, ammetto di essere parecchio insofferente verso le pellicole in cui sono assenti per troppi minuti i dialoghi, chiamatemi pure ignorante, ma i silenzi mi danno sui nervi.

Questo film è un ottimo esempio, di come raccontare la bellezza, l'angoscia, le brutture del mondo che ci circonda senza essere sostanzialmente bacchettoni e sentirsi superiori, per poi fare scivoloni clamorosi (chi vuol intendere, intenda. Il mio riferimento è mirato).
E' una storia delicata e che fa riflettere, potremmo stare ore a discutere sulla metafora del sangue marcio che ormai impesta il mondo e di come certe anime belle stiano soffocando, muoiano per mancanza di purezza.
Ma i discorsi filosofici lasciamoli per altri momenti, in fondo è luglio, bisogna staccare la spina e riposarsi, no?

In conclusione, promozione piena per Jim Jarmush, Tilda Swinton, Tom e compagnia.


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