domenica 20 febbraio 2011

Prologo

Se si inizia un'avventura o un progetto o chiamatelo come volete voi, si dovrebbe anche spiegare il perché.
Se ti imbarchi in qualcosa un motivo ci sarà, no?
Ci provo.

Questo non è il primo blog che apro, qualche anno fa, su una piattaforma concorrente, avevo messo su un piccolo diario online. In un certo senso era un motivo di sfogo, anche se devo ammettere che mi ha creato qualche problemino.
Poi tra la mancanza di tempo e, francamente, anche l'assenza di voler spiattellare tutto quello che mi passava per la testa, l'ho abbandonato.

Ora sento la necessità (?) di dover scrivere idee ed opinioni, così, un po' come capita, evitando accuratamente, per quanto possibile, i cavolacci miei; e poi magari non sarebbe male occupare più o meno costruttivamente le mie giornate da nullafacente o quasi (per l'opinione comune sono una totale nullafacente, ma io non la vedo proprio così). Non so quanto riuscirò a farlo durare, non so quanto spesso scriverò, ma mi impegno solennemente di farlo. Quindi basta paranoie, e diamo voce a quello che penso di libri/film/eventi e tutto ciò che mi passa per la testa, così tanto per condividere.

Ah, sì! Stavo per dimenticare il perché del titolo. In storia dell'arte contemporanea mi hanno insegnato la differenza tra Impressionismo ed Espressionismo: molto banalmente, la prima corrente capta ciò che vede/sente/succede all'esterno e tramite la tela rielabora il tutto secondo le proprie Impressioni. La seconda è il contrario: tutto ciò che accade all'interno di un individuo: stati d'animo, angosce e quant'altro vengono esternate, Espresse sulla tela. Io non ho certo pretese auliche da tutto questo, ma proverò a carpire ciò che mi circonda e di rielaborarlo a modo mio.
Per quanto riguarda Impressionatamente, è semplicemente un prestito gergale di Cetto LaQualunque. Ma questo è un altro discorso...

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